Descrizione dell’opera

In quest’opera è rappresentata Eleonora di Toledo (Leonor Álvarez de Toledo y Osorio), moglie di Cosimo I de’ Medici, duca di Firenze. Ella era nota in tutta Italia, fin da ragazzina, per la sua straordinaria bellezza, di cui ci si può ben rendere conto osservando il suo ritratto.
La donna viene raffigurata dalle ginocchia in su, leggermente girata di tre quarti, seduta su di un cuscino di velluto rosso.
Ad evidenziare la classica funzione propagandistica dei ritratti ufficiali è la presenza al suo fianco del figlio Giovanni, erede maschio che assicura la stabilità del governo mediceo su Firenze e che simboleggia la fertilità della sposa. Questa qualità era vista come invidiabile e necessaria alle donne di ogni rango e specialmente a coloro che dovevano assicurare continuità dinastica ad un regno o, come in questo caso, ad un ducato.

 L’abito con cui Bronzino raffigura Eleonora è quello che essa indossava nella tomba ed è riccamente decorato con un ricamo a damasco. Una lunga collana di perle avvolge con due giri la scollatura.
I colori sono brillanti e simili a smalti, non sfumati e morbidi, e dominano i toni limpidi e freddi.
Bronzino crea dunque un ideale di bellezza perfetta e inaccessibile, facente parte di una dimensione estranea al tempo storico. Questa perfezione diventa emblema della corte medicea e del suo potere assoluto, inoltre questo modello di ritratto ufficiale riscuote enorme successo e viene ben presto replicato in tutte le corti europee.
Lo sfondo che apparentemente sembra bidimensionale scuro che si accende all’altezza del volto della donna, quasi come una sorta di aureola, è invece un cielo plumbeo. In basso possiamo notare un apertura verso un paesaggio che molto probabilmente rappresentava la villa di Poggio a Caiano.

Confronto con Isabella d’Este

L’opera di Bronzino è confrontabile con il ritratto di Isabella d’Este, da ella commissionato a Tiziano e finito intorno al 1539. In quest’opera l’autore Rappresenta la donna a mezza figura leggermente ruotata verso sinistra. Lo sfondo nero lascia solo intravedere una tenda scostata. Isabella indossa un copricapo voluminoso a ciambella che ella aveva inventato prima del 1509 e reso popolare in tutto in nord-Italia, il quale viene chiamato il “balzo” o “capigliara”, qui dipinto con nastri e fili dorati e un grande diadema fatto di oro, perle e una pietra preziosa centrale. La veste è ricchissima, decorata con sbuffi e ricami dorati e una pelliccia pende dalla spalla sinistra donando eleganza alla figura.
Confrontandola alla nostra opera principale possiamo notare che la posa di Eleonora riprende sicuramente il dipinto di Tiziano. Differenza tra esse é che Bronzino riesce a donare alla sua Eleonora, caratterizzata da un’espressione impassibile, un aspetto più formale e distante rispetto a quello della Isabella di Tiziano, nonostante dal suo sguarda traspaiano comunque l’amore che sempre nutrì verso i figli (e il piccolo Giovanni ricambia, abbozzando un sorriso), e la fierezza del suo carattere.

Altra opera che può venire in mente osservando il ritratto realizzato da Bronzino è la Gioconda di Leonardo da Vinci. Infatti Bronzino era un allievo di Pontormo, il quale secondo Vasari, aveva più volte incontrato Leonardo.
Entrambe le opere rappresentano il ritratto di una donna posta con il viso rivolto frontalmente verso l’osservatore e il corpo leggermente ruotato verso sinistra. L’espressione riportata sui due volti è enigmatica, tuttavia la Monna Lisa sembra accennare un sorriso, mentre Eleonora appare più serie e autoritaria.
I vestiti delle due signore sono modellati mediante le pieghe che formano, realizzate utilizzando l’effetto del chiaroscuro.
Oltre alle analogie sono visibili anche alcune differenze sostanziali: l’opera di da Vinci presenta uno sfondo paesaggistico in sintonia e continuità con il soggetto rappresentato, senza creare uno stacco netto grazie all’utilizzo della tecnica dello sfumato. Inoltre i colori di questo dipinto sono molto più tenui.

Poetica dell’autore

Naturalismo

Colori vivi

Cura dei dettagli

Attualizzazione

Quest’opera di Bronzino (insieme ad altre) ebbe un ruolo importante nella sfilata di moda di Gucci Cruise del 2018, tenutasi all’interno della galleria Palatina di Palazzo Pitti. L’idea di Alessandro Michele era quella di creare una sorta di Dolce Stil Novo della moda, ispirando i capi d’abbigliamento a opere artistiche.